
Cape Town è bellissima, non troppo mitteleuropea (così.anche.sexy.chiara.si.sente.protagonista-cit.) ed in questi giorni che restano me la godrò bighellonandomela con pigrizia e spiaggiandomi vicino al mare. Mentre Joris farà il beach boy tra le onde io lucertolerò con stile. Lunedì e ieri abbiamo incontrato Michela, mia compagna di corso bolognese che sta facendo ricerca a Grahamstown, ed abbiamo visitato i pazzeschi giardini botanici di Kirstenbosch, oltre alle strade dei mercati ed al porto. Abbiamo mangiato burrito in emo-bar di Long Road ed abbiamo discusso perchè Cape Town pare funzionare mentre le altre città sudafricane sembrano avere il fiatone, anche se molti sostengono che a Cape Town la povertà viene nascosta dietro la montagna. Ho tante idee ma non ve le rovescerò qui. Per adesso voglio credere che qui a Cape Town ci sia più fiducia e più impegno, e ciò permette -per esempio- di far diventare realtà case con studenti di tutti i colori, che a Bloemfontein non esistono "per ragioni di ordine". Me ne sto in mezzo a questi colli che un po' ricordano Bologna, fino a che in mezzo agli alberi non si vede quella montagna piatta della foto e la coperta sterminata di luci, e penso che sia parecchio salutare, invece, cucinare insieme ad un ragazzo che mi racconta come suo padre finì da Amsterdam a Gaborone, e come laggiù abbia conosciuto sua madre.
A presto, presto.