Vienna non sorprende e si rivela piuttosto gelida. I rapporti umani ne risentono, ed io mi chiedo ma nord e incazzo sono direttamente proporzionali? Forse in Islanda si giunge al parossismo, che se ti dico ciao tu sbotti in un "vaffanculo!" diretto. Tracciamo un grafico. Ah che sorpresa, l'austria, pur essendo moderatamente a sud, ha una quantità di incazzo del tutto superiore alle previsioni. Me lo diceva, sandro. Tenetevi il nobel. Gli austriaci, i pochi con cui ho avuto modo di parlare perchè in agenzia ce ne sono tipo due, c'hanno una sorta di distacco diffidente. Oh, benessere a palate. Ricchi si, ma vita poca. Come dice joao, qua le ragazze non si abbracciano, si danno la mano. Si rompono tutti le palle! Ma forse aveva ragione l'internazionale situazionista quando rimarcava che la garanzia che non moriremo di fame è stata comperata con la certezza che moriremo di noia (cit.), e bauhaus, bauhaus. Intendiamoci Debord, te che nella foto guardi in basso. C'è vita nell'universo e c'è vita pure a vienna, bauhaus, ma nessuna rivoluzione o avanguardia, un po' dormiente nell'approccio, ecco. Nidi notturni a bizzeffe, invece, tutti a rintanarsi. La viennale, i ristoranti, mostre e rappresentative, locali più o meno fumosi, che qua si può sigarettare dappertutto. L'altra sera ero in un locale sovraffollato e non si sentiva una ceppa, seduti al banco noi, e un tipo sui cinquanta si intrufola nella discussione ma io non capisco un cazzo perchè parla in tedesco, beve l'ottavo gin tonic, così a occhio, ne strizza uno ma gli si chiude anche l'altro, fatti un sonno e ripijate amico mio, ma lui no, si trangugia un toast sbavando maionese, poi tossisce come un animale tre volte addosso a lena, accompagnando il tutto con l'affermazione "si vede che qualcuno mi pensa". Si io penso che te ne devi andare affanculo, nè? Sparisci! E in una nuvola di zolfo, si è dissolto. N'altra sera invece siamo usciti in 5, c'era pure joao a rappresentare insieme a me il sesso maschile, e siamo finiti in sto posto mega-tirato con tipe sempre alte e moderatamente alticce. Guardavo il menù, la cosa che costava meno era il caffè, 5 euro, ma vuoi fare la figura del pezzente? Ma falla, direte voi. Poi è arrivato il supervisor di alicia, la collega polacca, ed è scattata la bazza. Sui 40, di colore, accento francese ma residenza in trentino alto adige (chè?), grazie a lui e alla sua conoscenza della proprietaria abbiamo drincato senza ritegno alcuno, viva il nepotismo, pollice alto per il patrimonialismo e abbasso la democrazia, basta ipocrisia, se si parla di bere la vicinanza al potere è altissimamente auspicabile, non logora affatto ma rende sbronzi. Che poi bisogna scaldarsi in qualche modo. L'altro giorno abbiamo organizzato una serata per julia, una collega nigeriano-tedesca, che si compra come regalo, vabbuò alicia andiamo io e te a cercarlo. Parliamo del più o del meno sulla strada principale di vienna, poi vedo che le prende la smania e si catapulta su un negozio di bigiotteria molto kitch, incomincia a toccare tutto, si entusiasma, e insomma le polacche sono come i pesci, attratte da cose luccicose. Lei è MOLTO polacca, ma tutti i miei colleghi sono molto inglesi o tedeschi o olandesi, ceki o greci, come io sono molto italiano e non mancano di farmelo notare, mannaggia a loro, ahr ahr. Insomma c'è luce, anche se non è luce solare, sprazzi di umanità, identità e voglia di incontrarsi. Certo ci sono posti in cui questa è più visibile, ma vienna compensa con una dannata serietà e concretezza nel fare. E' il solito discorso di come vedi le cose: quando mi sono trovato davanti una donna con le tette di dimensioni diverse, invece che concentrarmi sulla coppa del reggiseno mezzo vuota, mi sono sempre concentrato su quella mezza piena.
Ero su una panchina ad aspettare il tram, poco fa. Un velo d'acqua cadeva sui miei capelli idrorepellenti, pungeva le guance, e ho sentito un coro di musica gospel, diceva più o meno
*we've all been changed from what we were
our broken parts
smashed off the floor*
ho guardato il cielo e c'erano dei nuvoloni neri. Poi ho guardato meglio e ho visto uomini donne e bambini con lunghe tuniche arancioni e candele, che cantavano tenendosi per mano. O erano gli editors? La sostituzione della vita con lo spettacolo, direbbe Debord. Bauhaus, bauhaus? Bau.