09 ottobre 2006
La prima cosa che mi sento di dirvi è che Brodwin C'E', esiste ed è tra noi (quasi). E' tornata qualche giorno fa, quatta quatta, ma segni inequivocabili provavano la sua presenza: un cuscino rosa su un divano, cibo sano in una credenza, prodotti per pulire la casa come se non bastasse il servizio settimanale di riassettamento -appartamenti-studenti, profumi disseminati tra le stanze. Ora posso gridarlo (acciocchè tutti lo sappiano): la conosco. Brodwin, 21 anni, è una pallida studentessa di interior design che ha fatto la pre-primina ed ha cominciato le scuole elementari a 5 anni (invece che a 7 come tutti i mocciosi sudafricani). Viene da East London ma odia quella città perchè è appiccicosa, puzzolente ed umida (sticky, smelly and humid, brodwincit.), si sposerà a dicembre ed ha un bambino di un anno. Dopo la laurea si trasferirà, con ogni probabilità, in Uganda per 4 anni col bimbo ed il futuro marito che avrà un business (che non ho ben compreso) in loco. Il suo moroso vede per lei un avvenire da casalinga a cucinare ed a badare i bambini, e lei è depressa perchè sta studiando per una laurea che non le servirà. In tutta onestà Brodwin, anche se il tuo balordo marito fosse di vedute un ATTIMINO più ampie e accondiscendesse nel permetterti di lavorare, non credo che in Uganda necessitino di designer di interni. Comunque l'ipotesi (a), quella che Brodwin è in cerca di se stessa e c'ha crisi, è sostanzialmente vera: ragazza simpatica, ma stressata all'inverosimile. "Quindi sei sicura che abiterai qui?" le ho chiesto alla fine della nostra conversazione. "Si" mi fa, "non scomparirò". -Oggi, lunedì 9 ottobre, piovosa e afosa giornata primaverile, Brodwin si è smaterializzata di nuovo. Neanche shampoo e bagnoschiuma sono più nella doccia, mannaggia che lo shampoo mi piaceva. A questo punto la verità "la scopriremo solo vivendo" (battisticit.)
Il progetto "farsi-amici-che-torneranno-utili quando-sarò-qui-di-nuovo-nel-giugno-2010-per-i-mondiali" prosegue spedito. Ora conosco qualcuno a Cape Town, Johannesburg, Pretoria e Durban, oltre a persone provenienti da varie cittadine nelle zone rurali e parecchia gente a Bloem. Questo gretto progetto utilitaristico rappresenta in realtà il compimento di un qualcosa che comincia qui, vedendo ciò che accade e le speranze che si muovono. Vorrei tornare quaggiù per incontrare di nuovo qualche amico e vedere alcune cose che mi sono piaciute, incrociando le dita e augurandomi che tutto sia andato per il verso giusto (le strutture finite, i sistemi di sicurezza operativi, le persone orgogliose). In questo weekend che mi è sembrato eterno sono stato ospitato a cena (ovviamente braii forever e vegetali banditi) e mi sono seduto in una tavola con 6 afrikaaner, ho presenziato in uno dei club più cool di Bloem, sono stato allo stadio per vedere la semifinale della Currie Cup di rugby (stravinta dai Cheetahs, la settimana prossima ci sarà la finale contro i Blue Bulls) e sono andato pure allo stadio di calcio per l'intero pomeriggio di domenica (in cui ho assistito a due partite di livello ahimè inquietante). I weekend insegnano parecchio e aiutano a sentirsi a casa. Cerco di frequentare persone "diverse" e sono quindi stato in compagnia di over-30 alla cena, under-24 al club, coetanei bianchi al match di rugby e coetanei poco pallidi alle partite di calcio. Un giorno mi capiterà di stare contemporaneamente con bianchi e neri nello stesso luogo ma non ne sono sicuro. Quando sono entrato in un locale chiamato "Stones" venerdì sera dopo la cena ho avvistato solo un mulatto, mentre allo stadio di calcio oltre a me ho individuato altri tre ragazzi bianchi. Capienza dello stadio: 40000 posti, stadio pieno per metà.
Due tre cose vi dirò. Parto dal calcio. A questo punto posso affermare con certezza che l'atmosfera è differente anche in queste partite. Ovviamente cori e danze con mani buttate in alto, trombe ed un gran casino la fanno da padrone: la rivalità tra squadre però non è molto viva ed i tifosi vanno alla partita più che altro per stare insieme, mangiare, bere, chiacchierare. Come in Italia, alle ragazze 9 su 10 la partita non interessa particolarmente ed i commenti sono principalmente sui culi dei giocatori. Una particolarità che ho notato è che un sacco di ragazzi sono travestiti da donna, in due modelli: ragazza procace, con tacchi e tette enormi, oppure grassa mama, con pancia finta e culone pure. I travestimenti suscitano un'ilarità diffusa e quando i travestiti si mettono a provocare gli agenti della sicurezza ballando sulle transenne e mostrando le proprie grazie il pubblico applaude fragorosamente. Anche gli agenti non riescono a trattenere le risate. Il livello del gioco è basso. Ho visto giocare i campioni di Sud Africa, i Mamelodi Sundowns, contro gli Heart of Oak (ghanesi) e gl Ashanti Gold (nigeriani). Se questi sono i campioni in porta ci posso giocare pur io. I giocatori tentano il numero in continuazione, e lo scopo non è segnare ma prendersi il boato del pubblico dopo aver fatto un tunnel ad un avversario. Per un italiano sostenitore del pragmatismo calcistico ciò corrisponde a bestemmia (fantasiosa).
Il rugby è violento. Lo sapevate? No, cioè, violento proprio. I Cheeths hanno stravinto sotto un cielo carico di pioggia, e sul 24 a 0 un giocatore della squadra avversaria ha dato un pugno feroce in faccia ad un avversario bloemfonteiniano a terra. Prova tv immediata e cartellino giallo per il cazzottaro (10 minuti fuori dal campo). Ma che, stiamo scherzando? Un pugno in faccia con la palla distante alcuni metri e non lo espelli squalificandolo per -chessò- una stagione? Per il cartellino rosso forse devi farti la figlia dell'arbitro a bordo campo, probabilmente. Altra storia rugbystica è che le semifinali sono allietate da frequenti balletti di cheerleaders che hanno lavorato sodo per essere così sode (cit.), palloncini arancio-bianchi svolazzanti in aria, aerei che passano 10 metri sopra la tua testa, gente paracadutata in mezzo al campo, carne secca e gente sbronza (le ultime due cose sono sempre vere -non solo per le semifinali). Oltre a questo c'è chi si porta il barbecue da casa e si mette a cucinare la carne sulle gradinate, durante la partita. Pazzesco. Comunque mi sono proprio gasato.
Un'ultima cosa. Allo Stones un ragazzo che conoscevo ha fermato a sorpresa una ragazza dicendo "lui è italiano". Abbiamo incominciato a parlare e dopo un po' mi fa: "tu non sei italiano. sei sudafricano. fammi vedere la carta d'identità". Le faccio "ok sbirra". La guarda poi mi dice: "è facile procurarsi documenti falsi". Cioè... pensava che io mi fossi fatto la carta d'identità falsa per fare il figo in quanto italiano. Siamo al paradosso. "Puoi andare, ispettore DERRICK" le ho detto.
Ormai è metà ottobre e sono qua da un bel po'. Le cose vanno bene, il lavoro è incanalato e so dove andrà a finire. Questo è molto importante per essere tranquillo e filare sereno. Tempo fa ho visto un filmato -non ricordo dove né quando di preciso- sulla nazionale olandese degli anni 70. In questa storia il fatto che i boeri sono spesso di origine olandese non c'entra niente. Volevo solo dire che nel video che ho visto si parlava dell'allenamento di questa squadra leggendaria che negli anni 70 disputò due finali mondiali perdendole entrambe. L'argomento era il *secondo fiato*. *Quando ti alleni -diceva qualcuno- arriva presto un momento in cui finisci le energie e pensi di non averne più. Se però continui ad allenarti e riesci a superare il momento di maggiore fatica, piano il fiato sembra tornare. Dopo che hai "scavallato la collina" recuperi le forze e corri finché vuoi.* Quando sono arrivato qui e trovavo alcune difficoltà pensavo "tanto il tempo passa in fretta" sapendo perfettamente da quanti giorni o settimane ero in Sud Africa. Ora non ci penso più e prendo con me tutto quanto, consapevole che tornerò a casa tra un attimo e tutto questo mi mancherà. Sono arrivato al secondo fiato, e chi mi ferma più.
A presto, presto.
 
posted by bito at 12:06 |


16 Comments:


At 12:57, Anonymous Anonimo

Ciao Bito. Ho scoperto il tuo blog chiedendo a Riki che ne era stato degli inquilini di Ciaccio-via-Zannoni..
stammi bbene
Ascanio

 

At 16:54, Anonymous Anonimo

"Il rugby è violento. Lo sapevate? No, cioè, violento proprio"
PERCHE' LO SCOUTBALL E' UNA PASSEGGIATA DI SALUTE SECONDO TE?
ALEX

 

At 02:47, Anonymous Anonimo

Matteo,
mi ritrovo a leggerti alle h. 2.29 a.m., e mi maledico per non farlo così spesso, e sempre a queste ore assurde.
Sembra di respirare la tua aria, e vedere con i tuoi occhi. Sono troppo contenta che stai così bene. Una dimensione nemmeno troppo parallela di benessere interiore con se stessi ed esteriore con il mondo che ti (ci?) ospita, per guardare tutto con quegli occhi che ti dicono "cavolo devo bere fino all'ultima goccia di questo succo di vita, inebriandomi senza perdere la mia lucidità", cioè facoltà di interferire con l'esterno, di viverlo e farsi vivere. Ad occhi e cuore spalancati.

Notte bito our heart, continua così che sei forte.

Costy

 

At 13:36, Blogger Ale-G

Ciao toro!Non l'avevo mai chiamato il secondo fiato...finora è sempre stato il fiato che viene dopo averlo 'spezzato'. Dopodiché lo sforzo è più gradevole e meno pesante, credo quindi si addica bene alla tua situazione! Spero anch'io di spezzarlo in fretta...grazie per i consigli intanto!!! Buen camino anche a te!!!

 

At 13:51, Blogger YourGlassMousE

Ciao bello, eccomi qui.
Ho letto il tuo "intervento"... e mi ha fatto davvero piacere.
Ora sono in una biblioteca della facoltà di diritto.
Qui il tempo permette ancora di sfiorare con i piedi, e non solo, la spiaggia più fresca...
Ho iniziato a frequentare le lezioni.. qui sn pazzi.. lezioni in catalano.. e fanculo a chi non lo capisce.. (credo sia il motto di qst università!!!).
Ho 3 corsi... e molte corse!!!
Appena troverò la casa, avrò un po piu di tempo da dedicare ai vari blogs (oltre al mio...).
A dicembre tornerò... verso la metà.
Tu invece?
Avanti così bello..
E dai.. che ci rivedremo presto!!
Stefano

 

At 15:03, Blogger YourGlassMousE

Certo che sei proprio un "Real Taurus"!!! mona..
Cmq, vorrei fare anche io.. la "zona" link ai blogs...
Insomma.. vorrei copiarti..
xke io ti amo!!!
da morire!!
Tra poco ci sarà un aggiornamento..
.. con i miei componimenti piu belli...

Un abbraccio.. che diventerà reale verso metà di dicembre!!!

 

At 15:04, Blogger YourGlassMousE

Altra cosa...
... ma come fai a mettere la fotina... qnd metti i commenti?!?!?!?

Sei troppo trendy...

 

At 22:48, Anonymous Anonimo

Eccomi di nuovo a casa...tornata dopo 3 giorni di mini raduno erasmus con quegli alcolizzati dei miei amici ke adoro...giorni stupendi...passati come succede in queste occasioni troppo di fretta...il mio allenatore della palestra ha avuto un incidente gravissimo in macchina, ci dovevamo vedere oggi e invece lui è in un letto d'ospedale in gravi condizioni...nn è in pericolo di vita,x fortuna, ma ciò mi fa pensare...nn è giusto...
a parte questa parentesi, ora rinizia il solito tran-tran studio e lavoretti qua e la...sono stata presa x fare il motorshow e questa è una mega news soprattutto per il signor Portafoglio ke dopo tutti questi viaggi piange disperatamente!ho parlato seriamente con mio padre per andare in UK next year e mi sembra abbastanza convinto...=) ormai ho preso il volo e ki mi ferma più! sai caro cugino ke ho voglia di vederti? appena torni sei prenotato per un'uscita con la tua cuginetta preferita...(nonchè unica =) ) baci baci luci

 

At 17:34, Anonymous Anonimo

Ne parlavamo proprio io e Andrea l'altra sera "Quant'è che non andiamo al MotorShow, perchè non ci facciamo un salto quest'anno?"

 

At 21:15, Anonymous Anonimo

L-O-S-T

 

At 11:54, Anonymous Anonimo

Continuando a leggere il tuo blog, mi sembra sempre più evidente il contrasto tra la spontaneità di un'avventura come la tua e certi scenari da incubo prospettati da chi ha interesse a spaventare i sudditi, trasformarli in ottusi e rabbiosi crociati, nella logica dello scontro di civiltà.
Mentre i poteri forti che tirano i fili dell'Occidente continuano a sventolare spauracchi ideologici (l'ultimo episodio è l'incredibile ondata isterica dopo che i nordcoreani hanno fatto scoppiare un petardo), c'è tutta una generazione che non si lascia intimorire: persone libere, che viaggiano, ascoltano, assorbono stimoli, si immergono in culture altre e ne escono arricchiti. Senza sentirsi minacciati nella propria presunta "identità", senza lasciarsi condizionare dalla "minaccia terrorista", senza - insomma - lasciare che la propaganda intralci il loro percorso.
Sembra poco, ma questa è la base a partire dalla quale il mondo può essere rifondato.
Buon proseguimento di avventura, Bito, continua a correre.

 

At 13:20, Blogger YourGlassMousE

Ciao Teo, sono ancora io.
Volevo chiederti due cose:
1) hai un contatto skype?
2) hai un numero di cell o fisso (sarebbe meglio)?

Fammi sapere.

Ps: gia che ci sei, che significa se mi dice che ci sono problemi nel font del "tag"... credo sia questo il motivo dell'errore di impaginazione (solo x internet expl).

Fammi sapere sopratutto per i numeri.
Un abbraccio.
Qui oggi piove a dirotto, ma nel complesso il tempo è il mio miglior "compagno di viaggio".

Un abrazo.

 

At 16:02, Anonymous Anonimo

Era Johann Cruijff a parlare in quel video, leader dell'Olanda anni 70: *Quando ti alleni -diceva qualcuno- arriva presto un momento in cui finisci le energie e pensi di non averne più. Se però continui ad allenarti e riesci a superare il momento di maggiore fatica, piano il fiato sembra tornare. Dopo che hai "scavallato la collina" recuperi le forze e corri finché vuoi.*