11 settembre 2006
è una canzone a cui penso parecchio da quando sono qua. La storia di un ragazzo che si sveglia una mattina dopo aver trascorso una notte di quelle in cui dormi male, inquieto. I suoi incubi svaniscono, esce di casa e tutto gli sembra cambiato, le cose e le persone. Tagliando: parla dello starsi vicino, del fatto che le persone sono sole e che per questo si può piangere o scrivere. La canzone conclude con una promessa fatta ad una ragazza, ti farò ridere se starai male o almeno ci proverò. Poi aggiunge: "le nostre vite sono solo un frammento di un tutto. ma se il mondo potesse rimanere fermo per un istante, come un dipinto su un muro, credo potremmo vederne la bellezza stando lì in piedi ad osservarlo". Applausi. E' dei Bright Eyes, cd a 10 euri da nannucci, oppure chiedere a lele o massi il vegano.

Se ci penso non è solo perchè in ufficio mi riempiono di arance e mi invitano a sbucciarle con le mie manine che poi per tutto il giorno profumano di arance. Fosse per quello, mi sarebbe venuta in mente anche "one more cup of coffee" di Bob Dylan per la quantità indecente di caffè solubile che ormai bevo con l'imbuto o "coffee & TV" dei Blur... ah no quella no perchè non c'ho la TV. Me l'ha detto una tipa dell'università: tu potresti essere scambiato anche per un sudafricano (fino a che non apro bocca, forse), in Sud Africa ci sono tutti gli occhi del mondo -e anche i nasi, e le orecchie. Qua è tutto meraviglioso, le cose, e anche le persone. A guardarlo da fuori, come un dipinto sul muro, questo mondo è splendido. Da comprimere per bene ed infilare tutto in una cartolina, da spedire nello spazio alla ricerca di altre forma di vita. Ma il mondo non rimane fermo, si muove; le persone interagiscono, creano legami, si uniscono e si contrappongono. E allora mi viene in mente una lettera pubblicata su un giornale di questa settimana, un ragazzo di Johannesburg, Jody, scriveva più o meno: *mi sento non-accolto. questo senso di disagio dovrebbe farmi accettare le cose, oppure dovrebbe darmi la forza per provare a cambiarle? la nostra storia ci dice che odio e separazione portano alla disintegrazione sociale. perchè usiamo ancora oggi questi sentimenti come BENZINA per alimentare le nostre azioni e i nostri pensieri?* Non lo so, Jody. Qualche giorno fa ho avuto una discussione con Jaak che dopo miliardi di discorsi mi fa: no, una ragazza black non è good for me. E io gli faccio, perchè? In linea ideale va bene, mi fa, ma per me non è good. Troppe differenze di cultura, etc. Poi aggiunge: è così anche per loro, anche loro non si vogliono mischiare. Vi garantisco che Jaak è molto aperto, ma la storia non si cancella con le elezioni democratiche o con un nuovo inno e una nuova bandiera. Il Van mi ha detto forse la prossima generazione... e poi Bloem è abbastanza conservatrice. Il mio discorso non vuole essere come sono cattivoni e conservatoroni questi bianchi sudafricani: noi europei siamo perfettamente uguali. Però la separazione che facciamo noi è subdola, molto radical chic, e funziona così: ma certo, questi ragazzi africani asiatici latinoamericani sono simpatici, ormai fa anche cool avere la morosa o un amico esotico. Fermi tutti però: questi qua, quelli che frequentiamo, che consideriamo come noi (ma forse forse, poi), sono quelli che economicamente stanno bene. I poveracci suonano il nostro campanello e noi scendiamo per portargli 2 euri, per poi tornare in casa (consiglio un viaggio in bus a bologna alle 8 di mattina di un qualunque giorno lavorativo per capire quanto funziona la nostra integrazione). "Lei è rimasto indietro, il mondo sta cambiando. Non si divide più tra bianchi e neri, ma tra ricchi e poveri" (cit. io sto con gli ippopotami, grazie Bud Spencer). Facciamo razzismo di classe, poco visibile. Quaggiù separazione, differenze, muri... te li sbattono in faccia, sono ESTREMAMENTE VISIBILI. Qua tutto fa più rumore perchè ti capita di sedere in un bar dove i clienti svaccati a prendere il loro caffè o il loro panozzo sono TUTTI bianchi, e i camerieri, i cuochi, le donne delle pulizie sono TUTTI neri. Nelle famose 10 ore all'aeroporto di Cape Town ho notato questo. Non puoi ignorarlo come fai in Italia, o a Faenza, dove chi è "altro" rispetto a te, per esempio un povero, non esiste o è nascosto bene. Ok, potremmo allora tranquillizzarci e dire: viviamo in una società paritaria, dove ognuno ha le stesse opportunità di tirarsi fuori dalla merda e comprarsi, un giorno, la mercedes. Come quei film americani che mi fanno girare le palle perchè c'è lui che è bello e ricco, lei che è bella ma povera, e sono belli, ma sono diversi. E si amano, e sono belli, e si vogliono. E sono belli, ma non funziona, perchè lei è povera, e la vita è diversa se sei ricco, e sei bello. Ma alla fine l'amore trionfa, anche se tu sei ricco e bello, e lei è bella, ma povera. Perchè l'amore trionfa. Ma andiamo, per cortesia. Se lui è bello, e ricco, sicuramente quella che si prenderà sarà bella, e ricca. Mettiamoci qualche eccezione, ma in generale è così. Come sono odiosi quei film americani.... se vuoi puoi, anche se sei sfigato e sei povero, ce la puoi fare, ma devi essere bello. Alla fine, te lo garantiscono i lieti fine, sarai bello e anche ricco, pensa un po', buonismo bastardo. Non è vero che tutti possono. Non è vero quaggiù, non è vero in Italia, e neanche in America. E visto che il mondo si divide tra ricchi e poveri... come potrà mai esserci integrazione se una gran parte dei neri è povera e la stragrande maggioranza dei bianchi è benestante? Mettici anche un differente stile di vita, tradizioni, concezione della vita e della morte... diversi, ok. Ci sarà sempre un NOI e un LORO. Non c'è più l'apartheid, è vero: le persone possono andare in giro dove vogliono e non esiste più il coprifuoco legale. Però i poveri se si ammalano, per esempio che so, di AIDS, devono andare in strutture pubbliche senza soldi e senza medici, e sono destinati a fare ciao con la manina e finire sottoterra in poco tempo. I ricchi prendono il loro X5 e vanno in una clinica privata, dove gli forniranno tutto ciò di cui hanno bisogno. Elsa abita a Johannesburg, ha i muri attorno al giardino alti 3 metri, perchè è pericoloso. Che schifo, ho pensato io, e gli ho chiesto "ma non ti sembra di stare in prigione?" Mi fa questa è Joburg, baby. Ripeto: non è che siamo bravi noi e cattivi loro. Noi i muri non ce li abbiamo perchè i poveri e i disperati sono più distanti, perlomeno qualche centinaio di chilometri e bisogna passare un qualche mare per arrivarci, oppure risolviamo la pratica-povero dando 2 euri e salutando. Qualcosa cambierà, ma non cambierà solo qua, dove il problema è pressante. Il Sud Africa è il mondo intero schiacciato in qualche centinaio di chilometri quadrati, con le sue contraddizioni e le sue bellezze. Tutto è urgente. Dovremo darci una mossa anche noi, intendo il nostro ricco occidente. Spero non ci metteremo a costruire muri alti tre metri per lasciare fuori il pakistano o il senegalese. Forse prima di qualche migliaglia di migliaglia di anni (cit.) ci considereremo uguali, magari ci saranno meno differenze economiche (magari...), ci mischieremo, incominceremo a fare all'amore, fare figli e diventeremo tutti mulatti, così le estetiste di tutto il mondo dovranno chiudere, niente più lampade sorry ormai sono OUT. Spero. Ma sarà dura. Forse aveva ragione Hobbes e l'uomo è fondamentalmente stronzo (homo hominis stronzus, semicit.): creiamo il Leviatano, qualche librone di leggi e facciamo stare ognuno al proprio posto impedendo il compiersi di atroci delitti. Questa è la strada facile, e la stiamo seguendo. Riassumendo: il mondo visto da fuori, col fermo-immagine, è stupendo. What a wonderful world, cantava il grande Louis Armstrong e anche il grande Joey Ramone, entrambi pochi anni prima di andarsene lassù, mannaggia. Dobbiamo ricordarlo. Ma poi facciamo cazzate, ci odiamo, ci escludiamo, spacciamo l'avidità per interesse e la vanità per amore, siamo meglio noi, no voi siete antipatici e siamo meglio noialtri, loro sono sfigati, allora prendo questi qua e li sfrutto, sei povero e non ti voglio, sei alto e biondo e allora sei coglione, non balli la samba e allora vaffanculo. E tutto va a puttane. Scusate i francesismi, erano per rendere. A presto, presto.
 
posted by bito at 12:11 |


16 Comments:


At 12:50, Anonymous Anonimo

Due tre commenti: a Padova il muro l'han gia fatto :(
Gia ora Mr. Sabbiolino si trapana tutte le belle ragazze, se diventiam tutti mulatti nn c'è ne sarà più neppure per gli uomini!
Tranquillo bito, alla fine tutti si allineeranno all'etnia migliore: Latino-Ispanico, poi non ce ne sarà più per nessuno!

 

At 15:21, Anonymous Anonimo

forte, intanto che leggevo questo post,
radio wittgenstein
trasmetteva train under water dei suddetti bright eyes...consigli sugli album?

 

At 21:37, Anonymous Anonimo

Che dire, Bito? Laggiù almeno qualcuno spera nella "nuova generazione", in una gioventù colta e aperta.
Qui - nella ricca e tollerante Europa - la "nuova generazione" è costantemente martellata da personaggi che continuano a blaterare di "Identità occidentale" e "radici cristiane". Il problema non sono i nostri pregiudizi (sarebbero molto facili da superare, in sè), il problema è che in tv continuano a imperversare le facce di Pera, Ruini, Calderoli, questi pusher di identità tagliata con l'acido, questi cinici spacciatori di Verità. Sono attraenti, queste Verità, perché sono un ottimo bagaglio ideologico con cui uscire di casa e sparare alla gente.
Un'immagine per tutte: il Nano va al meeting di CL (il braccio armato di Forza Italia) a baccagliare che "l'Italia è cattolica, l'Italia è degli italiani" (aggiungerei "l'Italia è bianca e ariana") e I RAGAZZINI DI SEDICI-VENT'ANNI, fomentati dai "buoni" maestri ciellini, lo sommergono di applausi. Non di pomodori marci, ma di APPLAUSI.
Apartheid? L'apartheid non è roba da libri di storia, l'apartheid è qui e ora, è l'aria avvelenata che respiriamo.

 

At 08:19, Blogger bito

per pera. "lifted or the story is in the soil, keep your ear to the ground" e' il piu' bello, se no anche quello prima (cerca su allmusic). se no l'ultimo acustico.

 

At 09:45, Anonymous Anonimo

ho scaricato l'ultimo acustico (a caso), che allumsic segnala come cagata pazzesca. mi è piaciuto, meglio così.
sarebbe niente se il bandana si fosse limitato a parlare di cristianità (che a un divorziato e risposato come lui e casini i ciellini gli dovrebbero sparare a vista), il peggio è la selva di applausi presi dicendo che la ricrescita è venuta bene, facendola vedere e promettendo di consigliare il tricologo di fiducia.
vabbè

 

At 18:48, Anonymous Anonimo

Mi ricorda un po' il clima di Lima... Mura alte dalle case private, telecamere e cani minacciosi per i più ricchi, decori di filo spinato e cartelli con su scritto "Risposta armata autorizzata" per tutti, nessuno escluso. Lì si parlava di poca sicurezza, di malavita. Non mi è mai sembrato che quei muri fossero anche costruiti dalla discriminazione, come sembra essere da te. Alla fine almeno l'hai scroccato il pranzo dalla tipa di Joburg che vive nella casa fortezza?

 

At 09:31, Anonymous Anonimo

Caro cugino, mi sa ke ti ha già colpito il cosidetto "mal d'africa"...ora mi scarico la canzone dei Bright Eyes (così inizio a colmare la mia terribile ignoranza in campo musicale!)...se nn hai intenzione di tornare a casa, dimmi qualcosa ke inizio a risparmiare per venirti a trovare!=)baci baci

 

At 23:58, Blogger Andrej

Daje, allora risparmio pure io!

 

At 08:22, Blogger bito

lasciate stare mia cugina.

 

At 08:22, Anonymous Anonimo

ti ho pensato subito, bboy

 

At 16:45, Blogger Andrej

sempre a pensare male bitazza.
se non vuoi che venga a trovarti dillo chiaro e tondo, senza tirare in ballo i parenti.
non ti commento più, tiè.
come dicono i paperi: tsk!

DAJE!

 

At 13:06, Anonymous Anonimo

sono commosso....appena torni ti limono!

 

At 12:43, Anonymous Anonimo

bravo Bito. esporta il malinconico male di vivere di Conor Oberst ma cerca di non rimanerne troppo influenzato.