
Questa settimana è stata divisa a metà dall'evento "inizio delle vacanze primaverili". Qua ormai fa un caldo porco ed il Sud Africa festeggia la ricorrenza concedendo dieci giorni di vacanze (d'altra parte per loro Natale è in mezzo alle vacanze estive, e quindi non staccherebbero mai). Il periodo pre-giovedì si è sviluppato attraverso frequenti braai con pericolose quantità di carne, nuove persone conosciute, locali dai nomi pittoreschi (Barba's, che loro pronunciano Brarbra non senza fatica e Pizzonia che loro proprio non riescono a pronunciare). Tra le persone conosciute ci tengo a citare Saci, ragazzo non-pallido (finalmente) il cui nome si legge Sexy in lingua sotho. Ha passato dieci minuti a dare addosso ai suoi genitori per averlo così irrimediabilmente segnato sin da bambino. Ah ho anche cominciato a correre, più convinto che mai. Più che altro è un modo per guardare qualche tramonto pazzesco e riflettere un po' su ciò che è successo nella giornata. Il periodo post-giovedì ha visto invece la città spopolata, parecchio studio (anche se il Van è in Belgio da dieci giorni e tornerà solo domenica), il campus più deserto del solito e due europei, io e Joris, in cerca di sensazioni forti quali chessò, una partita di calcio. Nel frattempo in casa mia entra chi vuole, perchè l'agenzia che affitta gli appartamenti per gli studenti ha le chiavi ed il diritto di mostrarla ai ragazzi che l'anno prossimo frequenteranno l'università. Sabato mattina sorseggiavo il mio caffè acquoso conversando con la mia vicina di casa quando la tipa dell'ufficio ed una famiglia al completo sono piombati nel mio ameno rifugio. Mezzo scherzando -ma che si capisse che non scherzavo troppo- gli ho detto: ok, fai entrare chi vuoi quando vuoi, ma suonare il campanello? Poi sono sbottato: e se ero NUDO? Dopo aver recepito la sua risposta, qualcosa tipo bè fantastico allora non suono, ho scelto la strada zen della quiete, ma solo perchè insulti afrikaans non li conosco (a parte boorste e haat che non posso tradurre qui sempre per il discorso del senso del "bello"). Per il resto c'è un silenzio ingombrante, strade che scendono e ancora non so dove vanno a finire, un cielo profondo come una ferita che ti verrebbe da stenderti in mezzo al prato e stare lì per sempre. Il tutto aggravato dalla legge sudafricana che impedisce ai supermercati di vendere birre di domenica, e anche qui mi chiedo ma peeeeeerchè? Don't know. Detto questo, forte del mio improved english, posso ora provare a comprendere le canzoni che tanto hanno rappresentato nella mia vita, e poi devo cercare di ridurre questo silenzio con un po' di frastuono, no? A volte il risultato è sconfortante. Prendiamo la prima traccia del primo cd che mi hanno regalato nella mia giovine vita, correva l'anno 1994 e ancora oggi nel mio cuore ha posto fisso (cit.). Si tratta di Summer of 69 di Bryan Adams. Mi rendo conto solo ora che il buon Bryan parla della gloriosa estate del 1969 raccontando di limoni sotto i portici, pomeriggi a suonare, una vita vissuta fino in fondo, fregandosene del domani. Ma va a cagare, Bryan, tu nel 1969 avevi 9 anni. Pataccaro.
La settimana che verrà sarà un po' vuotina ma non credo mi sentirò solo o annoiato. Come vedete, ogni cosa mi meraviglia, nel bene e nel male. Le uniche volte che mi sento in un'isoletta sono quando le persone attorno a me parlano afrikaans, roba che d'ora in poi se in Italia sentirò qualcuno sfottere uno straniero che non capisce l'italiano mi metterò ad urlare sbattendo i piedi per terra, oppure tratterrò il respiro fino a diventare blu come la robottina nel telefilm Supervicky.
A presto, presto.