14 settembre 2006
In questi giorni balordi ho visto un po' di cose.
La game reserve prima di tutto: domenica col Van e Joris, un ragazzo belga che ha la mia età, è un fanatico dei romany creams, è laureato in economia e sta facendo uno staaaaasg (stage, ma questa è la corretta pronuncia) sono andato 30 km a nord di Bloem a vedere un po' di wild animals nel loro ambiente naturale. Zebre, leoni, cheetas, springboks etc. Vegetazione spettacolo e una concentrazione da safari. Vicini alla zona felini il Van ci ha raccontato la triste storia di un ragazzo che bisbocciava con alcuni amici e sbronzo si è fatto mangiare da un leone, che doveva essere perfettamente sobrio ed affamato. Poi siamo stati nelle saline, ancora più a nord. Non so come descriverle, sguardo perso, acqua, mattoni, sale in piccoli sassi, pezzi di legno, fango, mulinelli rotanti. Capito niente? Provo a mettere su una foto.
All'improvviso nella mia vita è giunto il momento del concerto di musica classica sacra. La moglie del Van mi ha chiesto: ti piacerebbe andarci? Verrebbe anche Joris. Ed io, convinto sostenitore del "se non uccide fortifica" (tizianoferrocit.) ho detto sssi. Il concerto era costituito da brani cantati, da un coro o da tutto il pubblico, su un tappeto di violini, oboi, violoncelli, flauti traversi e l'immancabile tastiera roland. Nel mezzo, interventi di un reverendo. Il tutto in lingua afrikaans, ma state tranquilli che io e Joris eravamo davvero gli unici non-afrikaans in tutta la chiesa (come norma, più larga che lunga). Sulla parete scorrevano le parole proiettate, e dopo qualche tempo è cresciuta irresistibile in me -sentendo tutta quella carica- la voglia di cantare. Capirete, 2 ore di canti e io non canto? Era come -credo- per Andri partecipare ad un party con sarà perchè ti amo, maracaibo e vari successi di pupo e non ballare YMCA. Non dovevo neanche bleffare, fare *fa fa fara* cercando sguardi complici tra il pubblico ignorando il testo... ho fatto un 1-2 con gli occhi, sinistra poi destra: la moglie del Van pareva completamente assorbita... Joris alla mia destra ostentava concentrazione ma era come se indossasse un paio invisibile di quegli occhiali stupendi, avete presente con al posto delle lenti due occhi aperti disegnati, da mettere su (ma parliamone suvvia) durante le lezioni pallose, perlomeno nelle intenzioni dei creatori? - li ho sempre desiderati, insieme a tutti gli altri prodotti pubblicizzati nei topolino degli anni 70 che il mì padre mi comprava ai mercatini dell'usato: la pallina matta mega grossa, una specie di razzo capace di fare 30 metri in altezza, il cacao solubile con i fumetti di asterix e obelix e le monete in finto oro in regalo (era ovomaltina? non ricordo ma nei primi anni 90 già non esisteva più) e soprattutto la stupenda radiolina per spiare le conversazioni in un tavolino anche a diversi metri di distanza - ...dicevamo ho cominciato ad emettere un flebile suono con un filo di voce... ma qualcosa è andato storto, era giunto il momento culmine del brano e io non me ne ero accorto. Pensavo la chiesa venisse giù, frastuono totale, non so cosa stessero dicendo ma tutti sono impazziti e hanno cantato fortissimo, organo tastieroso, batteria elettronica, un tipo della mia fila ha pure alzato le mani al cielo e io non ho potuto non pensare al mai troppo citato principe cerca moglie, la fantastica scena del reverendo che urla "io amo lodaaaaare il signooooooore". Stordito dall'unisona voce afrikaans mi sono acquietato, ed ho taciuto.
Ho conosciuto gli amici di Elsa, mangiando in un baretto abbastanza fighetto del campus un piatto di bubutu (riso giallo carne non so di cosa e banana. tutto nello stesso piatto. un po' come mettere nella stessa stanza stefano e franci -durante una partita di playstation ad alto tasso di nervosismo- ed una suora). E' gente metallara, piercing in ogni dove, saluto facendo le corna con la mano, borchie e guanti di pelle. La mia maglietta azzurra non si sposava col nero diffuso nei loro abiti, ma mi sono divertito, gente simpatica. Mi hanno presentato nell'occasione anche una ragazza tedesca che diceva io ce l'ho con te, per la partita dei mondiali, italiani antipatici... e datti pace stefy, in fondo italia germania una fazza una razza (semicit.).
Sono stato anche nella countryside. Giornata fuori Bloem, stavolta nel sud, a visitare cliniche e vedere un po' di cose. Il viaggio in macchina è incredibile: distanze lunghissime (anche 50 km tra un centro abitato e l'altro), strade sempre dritte con qualche saliscendi, nessuna casa, solo erba gialla, montagne piatte come tavoli da biliardo, qualche animale, nessun essere umano, niente di niente. Tutto lo spazio che ci manca in Europa l'hanno raccolto qui. Poi vedi un piccolo casotto e ti chiedi com'è la vita quando sei così lontano da qualunque cosa, ma forse chi c'è nato non sente tutto questo. Chissà che cielo, di notte, e che silenzio. Sono stato in diversi paesotti che come la Galizia ondeggiavano tra il Texas e Castelbolognese ma più deteriorati. I nomi: Petrusburg, Koffiefontein (in cui "koffie" sta proprio per caffè, grandi), Fauresmith, Jagersfontein. Non mi soffermo sulle cliniche, ve ne parlerò in un altro momento. I paesotti regalavano strade di terra rossa, un botto di polvere, macchine accartocciate, gente seduta ai bordi delle strade, donne che trasportano sacchi tenendoli in testa, botteghe colorate, bambini scalzi che giocavano e ridevano, immondizia, uno scivolo enorme, alberi con fiori lilla, altalene fatte con vecchie gomme, capre, un sacco di povertà. Due parole su Jagersfontein. Se la gioca con Kimberley sul passato più glorioso in termini di diamanti ed ha un grosso buco. All'inizio del secolo Jagers contava ottanta mila abitanti, ora ne ha duemila, il vuoto si sente. Principale attrazione ai giorni nostri rimane il buco "scavato con le mani" più grande del mondo, un cratere di 60 metri di diametro che tempo fa ha regalato ricchezza e soddisfazioni, e chissà cos'altro, a molti minatori. Un ragazzo secondo me ubriaco ci ha raccontato la sua storia facendoci da guida nel piccolo museo. Alcune migliaia di persone scavavano contemporaneamente in un'area di poche centinaia di metri quadrati, e chi veniva zigato a rubare diamanti agli altri minatori finiva legato ad un albero enorme -oggi secco e segnato da profonde rughe- esposto alla pubblica gogna. Sarà stato quel buco enorme ormai inutile e trascurato ma quel posto aveva un che di simbolico.
Ho la testa piena di cose. Racconto l'ultima, che mi ha fatto ridere prima con Jaak, giusto per sdrammatizzare un po'. Avevo tra le mani il giornalino del campus, in cui trovavano posto le foto dei rappresentanti dei 21 studentati, gruppetti di 7 persone, chevvelodicoaffare, monocolour. Però, c'è un però, impossibile da non notare, vedo un bianco in mezzo ad un gruppetto di ragazzi meno pallidi. E dico: si! Lo vedi che si può! Ma poi guardo meglio, il viso era strano... pelle chiara chiara e capelli biondi ricci... poi mi illumino: è albino. Intendo dire... è un nero albino, qui sono comuni. Nei primi giorni di campus guardandomi in giro avevo notato alcuni ragazzi albini, ma erano strani, non capivo. Avevano qualcosa che non tornava, facce insolite. Poi mi sono informato. Erano tutti neri albini. Jaak mi fa "ma perchè esistono ANCHE i bianchi albini?" ed io -a questo punto disorientato- ho fatto solo un lieve cenno di assenso con la testa. Incredibile il Sud Africa. L'unico bianco eletto come rappresentante di uno studentato nero... è un nero albino. A presto, presto.
 
posted by bito at 08:42 |


6 Comments:


At 17:05, Blogger Andrej

alcuni pensieri sparsi:
1) uaiemsiei andrebbe abolita per decreto ministeriale
2) l'elfico Sandor ha una specie di quegli occhiali, solo che ci sono impressi dei teschietti fluorescenti
3) occhio a non sbronzarti nella savana
4) per fortuna che non mi sono mai sbronzato nella savana
5) sei sicuro che siano neri albini e non più semplicemente mulatti?
6) quella foto sembra il villaggio dov'era ambientato Tremors
7) Daje ed eventuali

 

At 19:00, Anonymous Anonimo

Per creare un momento di grande ilarità, potresti andare dal nero albino e dirgli "Anche Michael Jackson era così! AHR! AHR! AHR! AHR!" (cit.)

Borio non ti incazzare, si fa per ridere.

 

At 01:05, Anonymous Anonimo

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