25 ottobre 2007
La pioggia ha preso a ticchettare da qualche giorno. Dalle ottime finestre tettare della mia camera vedo il colore del cielo, sempre più griggio ogni mattina; daje di luce artificiale già a colazione, se no non si vede un cazzo. Casa mia è su un viale, una lunga fila di alberi che arriva fino in centro garantendo ossigeno purissimo e, in caso di acqua, grosse gocciolone direttamente tra collo e maglione; gli edifici del mio quartiere sono stati costruiti prevalentemente prima dell'infausterrimo Anschluss e alcuni cadono a pezzi, ma hanno uno stile che i mostri architettonici degli anni sessanta possono solo bramare. Le scale che faccio col fiatone tutte le mattine sono piuttosto trash metal, e mi chiedo chi caspita cucini kebab atroci pure al mattino, ma la casa mi piace. E' su due piani con ottima scala a chiocciola in dotazione, la mia camera è una mansarda e pure il bagno è onesto. Non come gli appartamenti bolognesi di via zannoni: per uno il cesso era il punto debole della casa e per l'altro il cesso era, non esagero, lo SPECCHIO della casa (cit.). In una piazzetta vicino a casa stanno costruendo un playground per i ragazzi del quartiere; tutte le sere, venisse giù il lago titicaca, ci sono dieci (o comunque un numero pari, suvvia) ragazzini non propriamente ariani che giocano duro a pallone col sogno di poter essere naturalizzati, tempo qualche anno, e regalare successi alla gloriosa compagine calcistica austriaca. Sabato sono andato all'IKEA con lena perchè volevo un letto, il soppalco come direbbe la sue mi aveva avuto, e se poi un domani appurassi di essere sonnambulo? Lo voglio scoprire con una frattura all'osso coggigeo tipo la tipa sbattuta sul tavolo dal moroso che... vabè, storia vecchia. Ma certo che non voglio, che diamine! Ho comprato pure delle palle luminose, le ha comprate pure lena, che qua è natale già da prima di halloween. Lascerò una luce ad attenderti, diceva il buon pacifico. Nel mio caso lascerò delle palle ad attenderti, ma suona male. Ho costruito il letto in due ore, imprecando con moderazione e conservando un ottimo umore, ascoltando note distorte perchè il portatile distorGe e chiedendo una mano a Ray Charles. Poi mi sono reso conto che era non vedente e allora ho messo su quei tamarri dei Def Leppard. Poi mi sono ricordato che il batterista... Ho spento la musica, faccio da solo. Ho provato a fare la spesa al billa e al penny, ma non c'hanno un cazzo, austria svegliaaaaaaa. Non posso andare avanti a margarina, come in sud africa. Non posso andare avanti a insalate e olive e diventare obeso, come a bologna. Dovendo scegliere e studiare le mie mosse, sono all'impasse. Per uscire dal labirinto concettual-alimentare mi guardo indietro. I miei, nei primi anni novanta, forse ancora annebbiati dagli anni ottanta, compravano Gente; io, e non vi stupirò, me lo leggevo! Rosanna Lambertucci scriveva su Gente. Dunque, dove sta la questione? Ero un avido lettore delle rubriche di Rosanna. Le leggevo in cucina, ovviamente, ma anche prima di dormire oppure in bagno mentre mi facevo la barba, aspettando lo scuolabus, allo skate park, nella spiaggia di brisighella, nell'ascensore di casa mia e insieme al mio cane Argo. Rosanna diceva sempre "per dimagrire bisogna mangiare poco, lardosi" e "mangiare male vi fa inciccionare, palloni!". Io ho perciò deciso, coniunctis viribus, di mangiare poco MA male. Ciò mi dovrebbe garantire, se ho ben recepito gli insegnamenti di Rosanna, di evitare la pinguedine e lo smungimento mantenendo il peso forma.
Vienna non sorprende e si rivela piuttosto gelida. I rapporti umani ne risentono, ed io mi chiedo ma nord e incazzo sono direttamente proporzionali? Forse in Islanda si giunge al parossismo, che se ti dico ciao tu sbotti in un "vaffanculo!" diretto. Tracciamo un grafico. Ah che sorpresa, l'austria, pur essendo moderatamente a sud, ha una quantità di incazzo del tutto superiore alle previsioni. Me lo diceva, sandro. Tenetevi il nobel. Gli austriaci, i pochi con cui ho avuto modo di parlare perchè in agenzia ce ne sono tipo due, c'hanno una sorta di distacco diffidente. Oh, benessere a palate. Ricchi si, ma vita poca. Come dice joao, qua le ragazze non si abbracciano, si danno la mano. Si rompono tutti le palle! Ma forse aveva ragione l'internazionale situazionista quando rimarcava che la garanzia che non moriremo di fame è stata comperata con la certezza che moriremo di noia (cit.), e bauhaus, bauhaus. Intendiamoci Debord, te che nella foto guardi in basso. C'è vita nell'universo e c'è vita pure a vienna, bauhaus, ma nessuna rivoluzione o avanguardia, un po' dormiente nell'approccio, ecco. Nidi notturni a bizzeffe, invece, tutti a rintanarsi. La viennale, i ristoranti, mostre e rappresentative, locali più o meno fumosi, che qua si può sigarettare dappertutto. L'altra sera ero in un locale sovraffollato e non si sentiva una ceppa, seduti al banco noi, e un tipo sui cinquanta si intrufola nella discussione ma io non capisco un cazzo perchè parla in tedesco, beve l'ottavo gin tonic, così a occhio, ne strizza uno ma gli si chiude anche l'altro, fatti un sonno e ripijate amico mio, ma lui no, si trangugia un toast sbavando maionese, poi tossisce come un animale tre volte addosso a lena, accompagnando il tutto con l'affermazione "si vede che qualcuno mi pensa". Si io penso che te ne devi andare affanculo, nè? Sparisci! E in una nuvola di zolfo, si è dissolto. N'altra sera invece siamo usciti in 5, c'era pure joao a rappresentare insieme a me il sesso maschile, e siamo finiti in sto posto mega-tirato con tipe sempre alte e moderatamente alticce. Guardavo il menù, la cosa che costava meno era il caffè, 5 euro, ma vuoi fare la figura del pezzente? Ma falla, direte voi. Poi è arrivato il supervisor di alicia, la collega polacca, ed è scattata la bazza. Sui 40, di colore, accento francese ma residenza in trentino alto adige (chè?), grazie a lui e alla sua conoscenza della proprietaria abbiamo drincato senza ritegno alcuno, viva il nepotismo, pollice alto per il patrimonialismo e abbasso la democrazia, basta ipocrisia, se si parla di bere la vicinanza al potere è altissimamente auspicabile, non logora affatto ma rende sbronzi. Che poi bisogna scaldarsi in qualche modo. L'altro giorno abbiamo organizzato una serata per julia, una collega nigeriano-tedesca, che si compra come regalo, vabbuò alicia andiamo io e te a cercarlo. Parliamo del più o del meno sulla strada principale di vienna, poi vedo che le prende la smania e si catapulta su un negozio di bigiotteria molto kitch, incomincia a toccare tutto, si entusiasma, e insomma le polacche sono come i pesci, attratte da cose luccicose. Lei è MOLTO polacca, ma tutti i miei colleghi sono molto inglesi o tedeschi o olandesi, ceki o greci, come io sono molto italiano e non mancano di farmelo notare, mannaggia a loro, ahr ahr. Insomma c'è luce, anche se non è luce solare, sprazzi di umanità, identità e voglia di incontrarsi. Certo ci sono posti in cui questa è più visibile, ma vienna compensa con una dannata serietà e concretezza nel fare. E' il solito discorso di come vedi le cose: quando mi sono trovato davanti una donna con le tette di dimensioni diverse, invece che concentrarmi sulla coppa del reggiseno mezzo vuota, mi sono sempre concentrato su quella mezza piena.
Ero su una panchina ad aspettare il tram, poco fa. Un velo d'acqua cadeva sui miei capelli idrorepellenti, pungeva le guance, e ho sentito un coro di musica gospel, diceva più o meno
*we've all been changed
from what we were

our broken parts

smashed off the floor*
ho guardato il cielo e c'erano dei nuvoloni neri. Poi ho guardato meglio e ho visto uomini donne e bambini con lunghe tuniche arancioni e candele, che cantavano tenendosi per mano. O erano gli editors? La sostituzione della vita con lo spettacolo, direbbe Debord. Bauhaus, bauhaus? Bau.
 
posted by bito at 20:55 |


11 Comments:


At 01:36, Anonymous Anonimo

Erano gli Editors....
Erano gli Editors.
Che culto. Appena letto il tuo post, prima di andarmene a letto.. ci sono incespicato contro, giuro! (non è vero, ti leggo con avidividività, lo sai)
Bello il grafico, si vede che sei sociologo dentro.
Da applausi il binomio Alte-alticce.
Da 10 e lode la citazione sui bagni di Bologna (sai che mi gaso quando esce qualcosa di anche vagamente mio nei tuoi racconti).
Che dire.. erano gli Editors.
Culto.
Franci

 

At 09:20, Anonymous Anonimo

"il potere sbronza chi ce l'ha" interessante...sei il mio senatore a vita preferito bito!
a fine nov suoneranno a bologna e ti penserò "...there are tears in my eyes, love replaces fear..."

 

At 07:17, Anonymous Anonimo

h. 09.12 (Abu Dhabi)

Ciao Bithaus, tra un'ora avro' il volo per Sydney...
Da queste parti le facce non sono delle migliori... :-(
Ora altre 15 h di volo... Maaaooo..
Altro gran ed onesto post.
Diventi un po' il "nostro amico immaginario" dalle pagine del tuo blog...
Ora scappo...
L'altavoz me sta' a chiama'...
Ps: Forza Napoli!! Facciamo soli neri.. sti bianco-neri de merda!!!
A presto teo...
Il nuovo blog e' quasi pronto...

Ste

 

At 19:00, Blogger bito

franci i due anni bolognesi ci hanno fornito un universo da cui attingere. da pallone d'oro (cit.) massi ti chiamo tra qualche giorno. a proposito arcade fire a vienna il 10... soldout. chettelodicoaffare. ste non ti auguro buon viaggio che sarai già arrivato, fatti sentire che vogliamo sapere. soprattutto se hai tagliato il traguardo dei 40, e tu sai di cosa parlo.

 

At 02:08, Anonymous Anonimo

Arrivato. Docciato. Gasato. Napoli batte Juve 3 a 1. Super Gasato. Commentato.
Ora vado a riposare un po' anche se qui, ora, e' pieno giorno (il solito esagerato... e' 1/2 giorno!! maaaaooo).
Il traguardo delle 40 non e' stato superato... ma vedro' di recuperare.
Piuttosto, stammi bene teo.

Ste (dubbioso)

 

At 11:37, Anonymous Anonimo

telefonare ora pasti grazie!
arcadefire chiamati da bruce, quello di born intu usa, come gruppo spalla, bella soddisfazione credo

 

At 16:41, Blogger Unknown

U-chhhhhh

 

At 13:03, Anonymous Anonimo

quindi a Vienna c'è l'Ikea?